L’affresco della chiesa della Madonna delle Grazie, un tempo edicola campestre dedicata alla Madonna della Neve, raffigura la Vergine che porge l’esuberante abbondanza del suo seno al divino Bambino tra le cui mani riposa il globo dell’Universo. Oltre un secolo addietro, giunti in pellegrinaggio alla Madonna delle Grazie la cui immagine era venerata nella chiesa di Santa Maria Maddalena di Pescia, dopo la recita del rosario si diceva: << Me ne vengo afflitto a li piedi de Gesucristo, non me vojo mai levà se ‘sta grazia non ce fa. Madonna de le Grazie, che de le grazie siete, fatemela ‘na grazia, che voi ce le potete: Opritece le porte, ‘nsegnatece la via, co la vostra ‘’llegrezza reciteremo ‘n avemmaria>>
Tutta la Valnerina è costellata di santuari, chiese, cappelle, edicole dedicate alla Madonna delle Grazie. Un tempo, quando ci si recava a visitare i morti nel cimitero di Caso e si sostava a pregare nella chiesa annessa dedicata alla Madonna delle Grazie, si recitava una formula di commiato in cui, se non si avesse avuto la ventura di tornare a visitare la Vergine, si chiedeva la grazia della salvezza dell’anima, oppure aiuto e consolazione se la Provvidenza avesse permesso di compiere una nuova visita. La versione della formula che vi proponiamo è tratta da un’antica tradizione orale: << Madre mia, me ne vo, se c’arvengo no’ lo so, se ce viene l’anima mia faje bona compagnia, se c’arvene anima e corpo daje aiuto e bon conforto>>.
A Vallo di Nera, mentre si recitava la medesima formula di commiato rivolti all’altare, si procedeva verso la porta senza voltare le spalle, come un tempo si faceva dinanzi ad un re o ad una regina. A questo riguardo, Regina o Basilissa sono gli epiteti latini e greci che esprimono la sovranità della Vergine. Non tutte le preghiere del popolo, tuttavia, erano improntate alla serena fiducia nella misericordia divina che anima e distingue il buon credente. Le ragazze in età da marito che sulle alture prospicienti Monteleone di Spoleto si recavano alla solitaria chiesuola della Madonna delle Grazie, erano assai meno riverenti e si rivolgevano alla Vergine in questo tono: << Madonna de le Grazie, che stai tanto lassù, famme trovà marito senno non ce vengo più.>>
RIPRODUZIONE RISERVATA ©
Nei dintorni:
– Cascia, la Città di Santa Rita;
– Preci, il Paese dei Chirurghi;
– Norcia, la Città del Tartufo;
– Scheggino, il Diamante Nero della Valnerina;
– Santa Anatolia di Narco, la Valle del Drago;
– Vallo di Nera, il Borgo-Castello;
– Cerreto di Spoleto, il Paese dei Ciarlatani;
– Poggiodomo, la Terra del Cardinale;
– Monteleone di Spoleto, il Leone degli Appennini;
Itinerari suggeriti:
– Cascia, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo – Itinerari e luoghi dell`arte;
– Sant`Anatolia di Narco e Scheggino – Itinerari e luoghi dell`arte in Valnerina;
– Vallo di Nera e Cereto di Spoleto – itinerari e luoghi del l`arte in Valnerina;
– Da Cascia alla Cascata delle Marmore: alla scoperta della Valle del Nera;