1) La Chiesa della Madonna delle Grazie
Nelle immediate vicinanze del castello di Caso, in prossimità del borgo, sorge la piccola chiesa della Madonna delle Grazie risalente al XV secolo ed adornata di importanti dipinti, alcuni dei quali vengono attribuiti alla scuola pittorica spoletina ed a quella di Giovanni Spagna. La facciata, d’influsso rinascimentale, presenta un portale bugnato del 1575, recante monogramma del Cristo. L’interno della chiesa è ad unica navata con copertura a capriata. Al centro della parete di fondo, si distingue una cappellina, certamente preesistente alla chiesa del ‘500: la sua origine è evocata dalla singolare immagine dell’apparizione “prodigiosa” della Madonna a Cavallo. Al disotto di tale dipinto si legge la seguente iscrizione esplicativa: “in quistu ppiu locu aparve la Vergine Maria e questa forma che sta depenta a cavallo et chamo quistu mamulu et poi scavalco et piato lu benedisse”. Nella parete di fondo, opposta alla cappellina, spicca l’effige di San Michele Arcangelo, datata 1565, dipinta per committenza della Confraternita di Caso. Sulla parete di destra, immagini ben conservate della Madonna e di S. Rocco. Di bella fattura è il dipinto della Madonna col Bambino seduta su cassapanca.

2) La Chiesa di San Salvatore
La Chiesa di San Salvatore ad Usigni, commissionata dal cardinale Fausto Poli nel 1631 e terminata nel 1644, fu presumibilmente progettata da Gian Lorenzo Bernini, coadiuvato – come sostengono alcuni illustri storici dell’arte – dal ticinese Domenico Castelli. All’interno del santuario è custodito un raro crocifisso ligneo della scuola del Bernini ai cui lati sono raffigurati i santi Sebastiano e Antonio abate. Nella piccola cappella posta a destra della porta d’ingresso, vi era dipinto S. Francesco d’Assisi che riceve le stimmate e nel cui bastone si leggeva la firma del pittore aretino Salvi Castellucci. Le acquasantiere poste nei pilastri sono in pietra e a forma di ghianda, simbolo del cardinal Poli. Nella sagrestia sono conservati ricchissimi arredi liturgici e suppellettili donati dal cardinale al suo paese natale; tra questi un calice d’argento, due ostensori, reliquiari e altri preziosi oggetti in argento. Negli armadi sono invece custoditi piviali, pianete e paliotti.

3) La Chiesa di San Michele Arcangelo
Parlando della Chiesa di San Michele Arcangelo a Gavelli – oltre agli importantissimi dipinti dello Spagna, artista particolarmente attivo in Valnerina – vanno obbligatoriamente menzionate le opere del pittore Joahnne Hispano: l’ Incoronazione della Vergine e l’immagine di San Michele Arcangelo che calpesta il drago/demonio, oltre a costituire le figure centrali nella sezione inferiore dell’abside (unitamente alle monumentali effigi dei Santi Pietro e Paolo), rappresentano temi iconografici assai diffusi in Umbria. Di particolare bellezza e realismo naturalistico, ove si rileva l’influenza di Raffaello, è la scena dell’apparizione di San Michele Arcangelo e del toro in una grotta del monte Gargano di fronte ad un gruppo di balestrieri. Una parte consistente degli affreschi della parte di sinistra della chiesa è stata restaurata grazie ai generosi contributi concessi nel 2000 e nel 2004 dalla Fondazione inglese ATG, con sede ad Oxford.

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