Umbria, armonia di emozioni
Poche regioni, al pari dell’Umbria (e della Valnerina), sono capaci di suscitare emozioni così intense. Attraversare questa terra dai diversi profili e dalle molteplici anime è come addentrarsi in una dimensione dove suggestioni spirituali, testimonianze artistiche ed eccellenze ambientali si fondono in un armonioso equilibrio. Immergersi nella quiete delle sue campagne, perdersi nei colori sfumati dei suoi paesaggi che sembrano usciti da un affresco rinascimentale è come unirsi al ritmo segreto di un mondo nel quale l’uomo e la qualità della sua vita sono valori condivisi. Una terra antica che continua a sprigionare energie vitali, che avvolgono il visitatore sollecitandone la curiosità, l’intelletto ed il cuore. Un’esperienza alla scoperta dell’arte di vivere, non solo nei luoghi dell’anima ma anche nell’autentica espressione di una cultura ricca di saperi. L’importante, per scoprire l’Umbria e la Valnerina, è avere lo spirito giusto: “camminare ad occhi aperti”, essere disponibili all’incontro con la bellezza, con se stessi e con i borghi (alcuni dei quali pressochè sconosciuti) che la caratterizzano.
1) Terria, un borgo sospeso tra le nuvole
Il piccolo borgo di Terria, situato a pochi km da Ferentillo ed in parte abbandonato, conserva ancora oggi l’antica forma di castello di pendio. L’insediamento, eretto all’imbocco dell’omonimo vallone che conduce – dopo oltre mille metri di dislivello – al colle la Bernara ed al Monte Aspra, è composto da due nuclei ben distinti: “Terria Castello” di cui si conserva la torre del XIV secolo e “Terria de contra”, villa agricola compatta localizzata al di là del profondo vallone. Tra i due nuclei, è collocata la Chiesa di San Lorenzo, edificata tra il XII ed il XIII secolo. Il santuario, ampliato nel Cinquecento, conserva al suo interno mirabili tracce di affreschi medioevali: fra questi particolare menzione meritano la Madonna del Carmelo con i santi Carlo e Giovanni ed il Redentore tra gli angeli.
2) Tripozzo ed un frantoio da…record
A pochi minuti da Arrone, nel cuore selvaggio della Valnerina, si erge Tripozzo, un pittoresco borgo agricolo situato a 560 m s.l.m. lungo il versante sinistro della valle del Nera. Il luogo sembra derivare il suo nome da tre pozzi pubblici che garantivano l’approvvigionamento idrico del territorio circostante. Qui è stato rinvenuto il più antico frantoio dell’Umbria: un mulino di epoca romana databile al I° secolo d.C. che presenta ancora le vasche di raccolta, i canali di scolo ed i fori dove venivano inseriti i pali necessari alla spremitura. Questo straordinario rinvenimento, oltre a rappresentare un elemento di grande importanza storica, documenta il prestigio naturalistico dell’area, intimamente connessa alla coltivazione dell’ulivo.
Valle Ludra, Valle Cupa e Rosciano
Sono tre piccoli borghi situati nella valle che si sviluppa tra Arrone e Polino. Il borgo e la valle prendono il nome dalla gens Roscia proprietaria in età romana di una villa rustica edificata in questa zona. Risalendo la strada che porta a Polino, s’incontra un alto ponte – canale inaugurato da Benito Mussolini negli anni trenta del Novecento. Nel canale, che rappresenta un immissario artificiale del Lago di Piediluco, scorrono le acque del Nera captate a monte.
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