Borgo dai mille volti, castello dal fascino Medioevale ma anche scrigno di opere d’arte dal valore inestimabile. C’è poi il piacere della buona tavola, avvolta da mille colori, suoni e tradizioni. Ma Vallo di Nera è molto di più. Lasciare l’orologio sul comodino, spegnere telefoni e cerca-persone, liberare la mente dalla monotonia della vita moderna: è questo l’atteggiamento migliore che consigliamo di assumere nello scoprire questo luogo, divenuto icona della Valnerina nel mondo. Tra le mille esperienze che si possono vivere a Vallo di Nera ce n’è una che si può fare da soli o in compagnia: una passeggiata tra i mille sentieri che si qui addentrano nel cuore dell’Umbria. Ne abbiamo scelti alcuni, ecco quali!
1) La vecchia strada per Castel San Felice
Il percorso, interamente segnalato, coincide – per un tratto – con il sentiero percorso un tempo dagli eremiti che si stanziarono in Valnerina a partire dal V secolo. Si inizia la passeggiata dall’antico torrione a monte del centro abitato. Dopo aver mosso qualche passo, si prende leggermente a destra per imboccare subito a sinistra e svoltare nuovamente a destra prima di giungere alla chiesa di San Rocco. Si prosegue per una sterrata che dapprima conduce all’Immagine delle Forche, edicola ornata da affreschi attribuiti a Jacopo Zabolino, per poi immettersi sull’antico sentiero che collegava Vallo di Nera a Castel San Felice. Seguendo la segnaletica, si superano prima una fonte e poi alcuni ruderi sulla sinistra. Il percorso all’inizio in ascesa poi in piano, attraversa boschi di lecci e roverelle per poi incontrare i ruderi di Sant’Antonio, segnalati da una deviazione sulla destra. Dopo circa 2 km nel verde della media Valnerina, si scende gradatamente nel fondovalle parallelo al fiume Nera, dove sorge l’Abbazia di San Felice, eretta nel 1194 sul luogo dove intorno al V secolo, si insediarono i monaci siriani, tra cui Mauro e Felice, ai quali è consacrata l’Abbazia. Si riprende il cammino nella direzione opposta per ritornare a Vallo di Nera, dove si raccomanda di visitare la Chiesa di Santa Maria, che conserva uno dei più ricchi corredi iconografici dedicati alla Vergine.
2) L’Ex Ferrovia Spoleto – Norcia
All’altezza di Piedipaterno si parcheggia l’automobile lungo la SS209 Valnerina, nei pressi del bar e ci si dirige a piedi in direzione della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, situata al di là del ponticello che scavalca il Nera. Tutto il percorso si sviluppa in piano, costeggiando sempre il corso d’acqua, lungo la vecchia Ferrovia Spoleto – Norcia: un cammino suggestivo in ogni suo angolo tra la rigogliosa vegetazione ripariale dell’angusto fondovalle che si contrappone alle leccete dei versanti rocciosi ed impervi. Prestando attenzione verso il fiume, è facile osservare di sfuggita la trota fario, regina di queste acque. Verso la parte terminale dell’itinerario si incontrano una galleria ed i caselli ferroviari de “la Romita” e di “Passo Stretto”, entrambi recentemente ristrutturati. Da “Passo Stretto”, dopo una breve sosta, si riprende il cammino in senso contrario per giungere al punto di partenza che in questo caso funge da arrivo. Da qui si gode la vista del paesino di Paterno, antico castello di poggio arroccato a dominio del Nera.
3) L’Ex Ferrovia Spoleto Norcia
Giunti sulla piazzetta di Meggiano, davanti alla Chiesa di San Michele Arcangelo, si gira a destra di 90° su una strada in discesa che conduce ad un piazzale, sulla sinistra, ideale per la sosta delle auto. Si inizia il cammino prima svoltando sulla sinistra e dopo 30 metri sulla destra per continuare sempre dritti. Superata l’ultima fattoria si è sulla sterrata che in poco più di 1 kg permette di oltrepassare una curva a gomito e di continuare lungo la carrozzabile che fiancheggia il versante sud ovest del Montellino. Ai lati, il bosco si presenta costituito principalmente da roverelle e carpini neri. Scendendo, quello che si osserva sulla destra è il fosso di Roccagelli, forra che presenta una decina di salti, ideali per il torrentismo. Il tracciato si trova nel bel mezzo della Valnerina contornato da cime, versanti rocciosi, paesini incastonati a mezza costa e sul fondovalle il fiume Nera. Camminando lungo la strada sterrata si giunge al cancello che sbarra la strada per Roccagelli, un tempo avamposto fortificato del castello di Meggiano, oggi abbandonato ed in rovina. Si torna a Meggiano percorrendo lo stesso tracciato.
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