Fare trekking in Valnerina può rivelarsi un’esperienza straordinariamente completa ed avvenire su più livelli, anche contrastanti. Scegliere i sentieri che attraversano gli angoli più nascosti di Monteleone di Spoleto significa scegliere percorsi in cui anima e corpo si muovono su punti di partenza e d’arrivo contrapposti. Ed è cosi che la stanchezza del cammino prelude alla meraviglia, cristallizzando ogni momento vissuto nella natura e rendendolo infinito, eterno. Ecco, dunque, tre sentieri senza tempo da percorrere tra arte, natura e nostalgia.
1) Il sentiero degli antichi italici, alla scoperta della Biga di Monteleone di Spoleto
Si raggiunge il parcheggio in prossimità di Porta Spoletina, lo si attraversa per imboccare la strada posta sul margine opposto. Da qui si procede a sinistra in discesa. Si segue la strada fino a raggiungere la quercia posta a bordo strada, qui si volta a destra per imboccare un ripido sentiero fortificato da muri a secco e siepi in direzione di Casale Colle, sulla sinistra. Si continua sul percorso fino ad attraversare un fosso, e mantenendosi a destra, si prosegue dritto su una comoda strada sterrata. Dopo una leggera salita si giunge all’altezza della fonte, dove si svolta a destra, seguendo l’indicazione per “Colle del Capitano” , luogo di ritrovamento della biga. Si prosegue sull’ampia strada sterrata fino a raggiungere l’area archeologica di Colle del Capitano. Qui, al di sotto dell’aia, fu ritrovata la Biga del VI secolo avanti Cristo, la cui copia è esposta presso la Chiesa di San Francesco a Monteleone di Spoleto. Per tornare al borgo, si compie il percorso a ritroso.
2) Da Porta Spoletina alla Chiesa della Madonna di Castelvecchio
Lasciata l’auto presso il parcheggio di Porta Spoletina, ci si incammina verso la Porta d’accesso al paese e si svolta sulla destra, all’altezza del segnale stradale (indicante la pendenza superiore al 20%), su di una strada in discesa. Giunti sulla curva s’imbocca sulla sinistra la strada sterrata. Si prosegue fino alla strada asfaltata, all’incrocio si svolta a destra. Dopo circa 700 metri si volta a destra per Casale Nempi dal caratteristico sylos cilindrico, dopo pochi metri, all’altezza di una quercia, si gira a sinistra. Superate alcune case, ci si trova di fronte ad un cancello e si gira a destra, per poi svoltare nuovamente a destra in corrispondenza del secondo bivio. Si prosegue fino alla fonte, qui all’altezza di una villa (civico n°18) si svolta a sinistra. Si cammina tenendo la sinistra, lasciando sulla destra una villetta con cancellata rossa. In prossimità dell’ingresso di un casale, si svolta a sinistra, oltrepassato un cancelletto di filo spinato, sulla destra appare la chiesa della Madonna di Castelvecchio. Da qui si ritorna filo al bivio all’altezza della fonte e della villa prima citata, dove si prende a sinistra seguendo il segnale escursionistico. Si prosegue su di un suggestivo sentiero fino alla strada asfaltata, qui si gira a sinistra e dopo una breve salita si torna al parcheggio.
3) Esplorando il Santuario della Madonna delle Grazie
Dal bar di Ruscio, lungo la SS471, si prende in direzione Leonessa. Dopo circa 50 metri s’imbocca la via sulla destra, all’inizio in salita con forte pendenza, ma dopo circa 500 metri continua in piano. Superato un casale diruto, si prosegue dritto mantenendosi a sinistra e, dopo circa 1 km, si sbuca su una curva, dove si procede tenendo la destra. Giunti ad un quadrivio si prosegue dritto verso Villa Cesi. Oltrepassato il casale, dopo 400 metri, al bivio si gira a destra seguendo il segnale di accesso. Si cammina per poco meno di 1 km senza mai deviare. Guadato il fosso, si prosegue in salita, una volta raggiunta l’ampia sterrata si gira a destra e si raggiunge dopo poco la pieve della Madonna delle Grazie, databile XVI secolo. Dopo la sosta, si ritorna difronte alla pensilina informativa, si prende l’ampia strada sulla destra, che procede in discesa. All’altezza di un cancello in ferro verde, sulla sinistra, si prende la deviazione sulla destra. Si prosegue fino a raggiungere la strada asfaltata e si gira a destra in salita. In prossimità di un capannone, s’imbocca il sentiero in disceso alla sua sinistra. Guadato il fosso, si prosegue prima lungo il letto di ciottoli e poi sulla sterrata. Risalendo si attraversano 2 passi, chiusi da un cancello di filo spinato, ricordandosi sempre di chiuderli. Dopo l’ultimo cancello si gira a sinistra, tornando sul punto di partenza.
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