Quante volte, ammirando un paesaggio o un borgo, abbiamo detto :” è proprio da incorniciare!” Ebbene sì, esplorando questo angolo di Umbria viene da pensare che tutta la Valnerina merita di essere incorniciata. Ma incorniciare un paesaggio non rappresenta anche un ritagliare, un fissare nel tempo una realtà che invece si trasforma? Eugenio Turri, celebre geografo italiano, sosteneva che “il tempo del paesaggio non è il tempo dell’uomo. Il tempo del paesaggio è il tempo del silenzio, il tempo dell’uomo è quello de rumore”. Ma scoprendo questi luoghi non possiamo fare a meno di sentire il rumore degli scalpelli, dei taglialegna, delle greggi transumanti, delle orazioni salmodianti pronunciate dagli eremiti, del suono delle campane e delle macine dei mulini. Se ami veramente l’Umbria, non puoi non visitare questi 3 fantastici luoghi… came on!
1) Pontuglia ed un vecchio mulino da scoprire
Il borgo, situato a pochi km da Scheggino e dalla caratteristica forma triangolare, venne edificato nel XIV secolo in corrispondenza di alcune sorgenti le cui acque vennero utilizzate per alimentare di un mulino eretto nel XV secolo, il quale ha rappresentato per lungo tempo (fino agli anni sessanta del novecento) un importante punto di riferimento per la trasformazione dei cereali e per la produzione di olio d’oliva della zona. Nella piazza interna al borgo, infatti, è la grande vasca che alimenta le quattro turbine che azionavano le macine in pietra. Ancora oggi conserva molti macchinari, macine e oggetti utilizzati per la produzione, alcuni risalenti al XVII secolo.
2) Roccagelli, un castello abbandonato
Il castello di Roccagelli, oggi totalmente disabitato e collocato nelle vicinanze di Vallo di Nera, sembra sia stato un avamposto strategico appertenuto alla vicina Meggiano. Alla foce della forra che da esso prende il nome, in prossimità della Strada Statale Valnerina, si trova la chiesa dell’Eremita (ex monastero vallombrosiano di Santa Maria de Ugonis). Sorta su un sito eremitico, questa struttura ha caratteri unici rispetto allo stile romanico diffuso in Valnerina ed ha ricoperto un ruolo di primaria importanza come uno dei maggiori centri religiosi del territorio. La chiesa, edificata nel XI secolo, ha la porta d’ingresso (a monte) verso la via montana che al tempo era la principale via di comunicazione data l’impraticabilità del fondovalle invaso dalle acque del Nera.
3) Gli Altipiani dell’Immagine, ad un passo dal cielo
Questi altopiani, che si sviluppano a 1150 metri di quota come propaggine settentrionale del monte Coscerno, sono da sempre coltivati ed utilizzati per il pascolo di pecore, mucche, capre e cavalli dagli abitanti di Mucciafora e di Poggiodomo che è raggiungibile grazie ad una serpeggiante strada bianca. Tra i piani sono stati eretti piccoli casali in pietra con la funzione di ricoveri estivi per i coltivatori ed i pastori che li hanno da sempre utilizzati anche come stalle. In loco vivono anche molti animali selvatici tipici dell’appennino e in passato, fino alla fine dell’Ottocento, alcuni anziani del luogo tramandavano racconti sull’antica presenza dell’orso oggi estinto.
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