Questa proposta di viaggio , nella sua voluta semplicità, intende servire da introduzione ad una tematica di singolare interesse per la storia dell’arte sacra ed, in genere, della storia di questo angolo di Umbria. L’itinerario che vi proponiamo nelle prossime righe altro non è che uno strumento attraverso il quale comprendere le tradizioni religiose popolari di cui la Valnerina, territorio culturalmente composito, è ricca. Limitarsi al contesto storico – artistico ed alla dottrina ufficiale della Chiesa, significherebbe svincolare le immagini che affollano chiese e santuari dal popolo che, per secoli, accorse in cui luoghi di culto. Significherebbe separar l’oggetto della devozione dalle caratteristiche e dalle forma della devozione stessa. Rifuggendo dall’ambito specialistico riservato allo storico dell’arte, abbiamo voluto offrire a chi leggerà questo articolo una sorta di “alfabeto”, fatto di immagini e di simboli, utile ad avviare ad un primo intendimento dell’arte e della devozione popolare mariana. A tale proposito, questa volta, ci addentriamo in due tematiche artistiche e spirituali particolarmente complesse ed in parte dimenticate: l’Incoronazione della Vergine nell’arte sacra del nostro territorio ed il culto della Madonna della Neve nel pensiero magico e religioso della Valnerina.
Il motivo dell’incoronazione della Vergine, dato il tema, appartiene alla tipologia delle rappresentazioni artistiche che celebrano la regalità di Maria. Nell’affresco che orna la volta dell’abside della Chiesa di San Michele Arcangelo, a Gavelli, Cristo, assiso tra le nubi, incorona la vergine coperta da un manto rosso. Sullo sfondo delle due figure, la grande mandorla che le racchiude sui bordi della quale sono raffigurate due teorie di angeli. A destra ed a sinistra della scena dell’incoronazione, schiere di santi, profeti ed angeli musicanti che si mescolano alle sibille che avevano previsto la nascita del Puer. Nella fede popolare, la Regina del Cielo, nella sua gloria, non è distante dai suoi figli, anzi, il suo potere garantisce l’efficacia della sua mediazione. La formula che segue proviene dal Cerretano: <<Madonna che su ‘ncielo c’avete la scala, ‘n paradiso c’avete la corona. Madonna rispondete a chi ve chiama. Madonna, che ve chiamo io, rispondete a lo bisogno mio.>>
Nel trattare il tema della devozione popolare in Valnerina, non si può non citare, come accennato nelle righe precedenti, il culto della Madonna della Neve, a cui è consacrato il celebre tempio di Castel Santa Maria, un santuario a pianta ottagona di cui permangono solamente alcuni resti voluto da Fulvio Orsini (1562 – 1581), vescovo di Spoleto, ed affescato da Camillo Angelucci da Mevale. Quali sono le origini dell’antico culto in onore della Madonna della Neve? Secondo la tradizione cattolica, verso la metà del quarto secolo, un patrizio romano di nome Giovanni, non avendo avuto figli dal suo matrimonio, risolse di usare le proprie sostanze per costruire un tempio in onore della Madre di Dio. Pregò con fervore perché gli fosse rivelato il luogo dove erigerlo. Fu allora che la Vergine apparve in sogno a Giovanni e sua moglie dicendo loro di costruire il tempio nel luogo dove, il mattino seguente, fosse caduta la neve. Il luogo prescelto era ubicato sul colle Esquilinio. ll fatto straordinario consisteva nella caduta della neve in estate, il 5 di agosto. Per quanto riguarda la devozione popolare umbra alla Madonna delle Neve, Don Ansano Fabbi raccolse la seguente preghiera: << Madonna della Neve mia beata in cielo ed in terra ti vengo a vedere. In questo luogo dove stai posata deh! Fai le grazie la notte e lo dine, così ti prego che la faccia a mene. Così ti prego, Vergine Maria, ti saluto e dico: Ave Maria>>.
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Nei dintorni:
– Cascia, la Città di Santa Rita;
– Preci, il Paese dei Chirurghi;
– Norcia, la Città del Tartufo;
– Scheggino, il Diamante Nero della Valnerina;
– Santa Anatolia di Narco, la Valle del Drago;
– Vallo di Nera, il Borgo-Castello;
– Cerreto di Spoleto, il Paese dei Ciarlatani;
– Poggiodomo, la Terra del Cardinale;
– Monteleone di Spoleto, il Leone degli Appennini;
Itinerari suggeriti:
– Cascia, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo – Itinerari e luoghi dell`arte;
– Sant`Anatolia di Narco e Scheggino – Itinerari e luoghi dell`arte in Valnerina;
– Vallo di Nera e Cereto di Spoleto – itinerari e luoghi del l`arte in Valnerina;
– Da Cascia alla Cascata delle Marmore: alla scoperta della Valle del Nera;