Ludovico Iacobilli racconta…
La festa di Sant’Eutizio, eremita protettore di Acquaro, cade il 2 maggio. Secondo una leggenda risalente al VII – IX secolo – diffusa in tutto il Medioevo ed accettata dal celebre agiografo umbro Ludovico Iacobilli – Eutizio, assieme a Spes, sarebbe giunto nella Valle di Campli dall’Oriente in compagnia di 300 siriani. Gli storici moderni, invece, basandosi soprattutto sui dati contenuti nell’antico codice del Martirologio Usardino, attribuiscono ai Santi Spes ed Eutizio origine autoctona: nursina.
Papa Gregorio Magno ed “I Dialoghi”
Di Spes la tradizione monastica tramanda che, essendo figlio di un ricco possidente, avrebbe abbandonato in gioventù ogni suo bene per consacrarsi a Dio. Le notizie sulla vita dei due santi discepoli Eutizio o Fiorenzo, seguaci del fondatore Spes, furono trasmesse a Papa Gregorio da Santulo, prete di Norcia. Nei “Dialoghi”, Papa Gregorio scrive che i due anacoreti vissero “nei primi anni del dominio dei Goti”. Eutizio è descritto come un infaticabile evangelizzatore; di Fiorenzo, invece, è messa in risalto l’assidua orazione. Dei due asceti, Eutizio aveva le qualità necessarie a divenire Abate e sostituire Spes alla guida della comunità monastica che si era stabilita intorno l’oratorio sul quale, in seguito, fu eretta l’Abbazia di Preci.
Il “monaco nero”
Durante il periodo in cui Eutizio guidò la comunità cenobitica, il numero di discepoli si moltiplicò: molti presero l’abito monastico dalle sue mani e numerosi romitori vennero costruiti intorno al monastero. L’abate Eutizio assunse la regola benedettina sostituendola a quella agostiniana, sotto la quale erano vissuti i primi anacoreti stanziatisi in loco. Adottata la nuova regola, Eutizio divenne anche l’abito benedettino: la lunga cocolla nera indossata per la prima volta da Benedetto da Norcia nel 529 a Cassino. Per questo, l’iconografia raffigura Eutizio come “monaco nero”.
Il pane di Sant’Eutizio
Un tempo, in occasione della festa, le comunità di 4 paesi del luogo – Acquaro, Collescille, Valle e Piedivalle – preparavano il pane da donare ai pellegrini che si recavano alla cappella dedicata a San Macario. Secondo la tradizione, Costui era uno dei confratelli di Eutizio. Ogni anno, del precetto di infornare il pane, erano incaricati due paesi ubicati uno di fronte all’altro, l’anno successivo gli altri due, in modo tale da formare una croce: Valle e Piedivalle prima, Acquaro e Collescille poi.
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