Tipica dell’iconografia sacra della Valnerina è la rappresentazione del Cristo Pantokrator, aggettivo greco che esprime il potere del Redentore esteso a tutto l’universo ed a tutti gli stati dell’essere, visibili ed invisibili. Nella persona del Cristo convergono, non a caso, le funzioni di Pontefice e Re dell’universo, da lui creato per il volere ed il potere del padre : << L’Agnello che è stato ucciso è degno di ricevere la potenza, la divinità, la sapienza, la fortezza e l’onore. A lui la gloria ed il potere nei secoli dei secoli>> (Ap 5, 129). Durante il regno dell’imperatore Giustiniano (527 – 565) nell’arte sacra s’impone la figura del Cristo glorioso, Signore universale, e il globo simbolo del potere imperiale, passa per l’appunto nelle mani del Pantokrator.

Nella Chiesa di San Francesco, nel cuore di Montelone di Spoleto, è custodita una delle rappresentazioni più suggestive del Cristo Pantokrator, a sottolineare l’importanza che la devozione cristica ricopriva nel territorio.
La figura del Cristo, Re e Sacerdote, conservata nella Chiesa di San Francesco a Monteleone di Spoleto, ricorda il Christos Basileus dell’iconografia greca: sebbene in croce e trafitta da chiodi, la divina vittima non è seminuda, nè in preda agli spasimi dell’agonia, o sospesa al legno nella livida quiete della morte. Il Cristo veste il paludamento regale, come nelle icone greche indossava la dalmatica imperiale. La fronte non è cinta dalla corona di spine ma dell’emblema indiviso del potere che, nel Pantokrator, assoma in sè le funzioni supreme: quella pontificale, espressa dalla tiara e quella regale, manifestata dalla corona.
L’artista, a cui la commitenza affida il compito di dipingere l’interno del monumentale tempio posto nel cuore di Monteleone di Spoleto, non si limita a rappresentare nella sua croncretezza il sacrificio sulla croce del Cristo-uomo, ma intende rappresentare il sacrificio del Re del cosmo, morto per amore dei suoi sudditi sul più infame dei patiboli. Atto supremo di grazia dell’onnipossente Imperator Mundi che concede alla sua creatura il potere di giudicarlo e di mettere a morte, pur senza poter distruggerla, la sua natura terrena.
Nelle chiese bizantine la figura del Cristo Pantokrator – “Cristo in Maestà” – è situata nell’occhio della cupola, elemento architettonico che corrisponde all’estremita zenitale dell’axis mundi ed alla “porta” che, nello sviluppo spirituale del seguace di Cristo, segna il passaggio dalla conoscenza sensoriale alla conoscenza delle cose divina ed il passaggio dalla vita terrena a quella eterna. In questo senso, la posizione zenitale del Pantokrator coincide esattamente con il simbolismo della ” porta” – ianua – che il Cristo applica a se stesso.
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Da vedere:
Nei dintorni:
- Cascia, la Città di Santa Rita;
- Preci, il Paese dei Chirurghi;
- Norcia, la Città del Tartufo;
- Scheggino, il Diamante Nero della Valnerina;
- Santa Anatolia di Narco, la Valle del Drago;
- Vallo di Nera, il Borgo-Castello;
- Cerreto di Spoleto, il Paese dei Ciarlatani;
- Poggiodomo, la Terra del Cardinale;
- Monteleone di Spoleto, il Leone degli Appennini;
Itinerari suggeriti:
- Cascia, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo – Itinerari e luoghi dell`arte;
- Sant`Anatolia di Narco e Scheggino – Itinerari e luoghi dell`arte in Valnerina;
- Vallo di Nera e Cereto di Spoleto – itinerari e luoghi del l`arte in Valnerina;