“L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso.”
Anne Carson
Piccoli grandi capolavori a misura d’uomo: piazze, rocche, torri, abbazie, campanili, paesaggi, feste, prodotti tipici e storie uniche. Stiamo parlando dei borghi della Valnerina. Una regione, l’Umbria, che affonda le sue radici in un passato antichissimo che è stato capace di proiettarsi oltre il tempo, in un futuro radioso in cui sostenibilità ed arte di vivere si fondono in un paesaggio disegnato per metà dalla natura e per metà dall’uomo, nei suoi giorni migliori. Ed è vero, i veri tesori dell’Umbria non sono solamente le pietre dei suoi borghi, ma la storia che raccontano e le emozioni che suscitano, come nel caso di Sellano, uno dei borghi più belli d’Italia, un paradiso terrestre che ti consigliamo di scoprire durante il ponte pasquale

1) Esplorare i vicoli medioevali del castello di Cammoro
Il castello di Cammoro, eretto tra il XIII e il XIV secolo, ancora oggi mantiene la sua struttura originaria a guardia della strada che corre lungo il fosso omonimo. La strada asfaltata di oggi segue in parte il tracciato dell’antica Via della Spina che collegava Spoleto a Colfiorito fin dall’epoca romana. Cammoro presenta solo tracce delle antiche fortificazioni ma mantiene la forma del classico castello medievale, con il borgo in basso, i casali, un antico mulino e il centro arroccato intorno alle possenti fortificazioni della chiesa di Santa Maria Novella. Questa particolare “chiesa pensile” sormontava una via coperta con due ingressi: uno è visibile e si trova dietro alla scala che conduce all’entrata della chiesa, l’altro corrispondeva a un antico ingresso al castello ed era posto più in basso sul lato opposto della struttura. Parlando del Castello di Cammoro non possiamo non menzionare la piccola chiesa della Madonna del Rosario ,edificata alla fine de XV secolo, con rosone ricavato da un’unica pietra. All’interno del pittoresco santuario campeggia uno degli affreschi più importanti del XVI secolo, la Madonna di Loreto. Poco fuori dal paese, lungo l’antica strada per Orsano, si trova la chiesa romanica di Santa Lucia del XIII scolo con cappella ottagonale del Trecento e riccamente decorata con affreschi del XIII secolo.
Chiesa di S.Maria Novella. Chiesa della Madonna del Rosario.
2) Ammirare la Chiesa di Santa Maria a Sellano
Edificata nel XIII secolo e ristrutturata nel 1537, la Chiesa di Santa Maria, situata nel cuore della splendida Sellano, presenta una facciata a capanna sormontata da un monumentale campanile a torre, il quale culmina con un coronamento settecentesco molto ben conservato. L’interno del santuario, invece, si articola in tre navate suddivise da colonne e cappelle e custodisce meravigliosi altari lignei realizzati nel XVI secolo. Nella navata di sinistra non si possono non notare le tele di Cesare Sermei, autore dell‘ “Adorazione dei Pastori “(XVII secolo), e del maestro Francesco Refini, al quale viene riconosciuta la paternità dell’“Estasi San Francesco”. In corrispondenza dell’altare maggiore, vero polo liturgico della chiesa,è collocato il ciborio e la rappresentazione scultorea di due angeli pilicromi, realizzati nel XII secolo, che sembrano custodire il paliotto in metallo sbalzato posto a protezione dell’urna recante i resti del Beato Giolo. Infine, nella navata di destra, trovano collazione la “Conversione di San Paolo“, dipinta nel XIII secolo, un paliotto in pietra policroma, un altare ligneo del 1400 ed una seconda tela – Madonna dello Scapolare– attribuita, anche in questo caso, a Francesco Refini. Completano il corredo della navata di destra: un paliotto di gusto barocco, un’acquasantiera del 1584 ed un organo ottocentesco.
Chiesa di S.Maria Assunta, scorcio. Fonte Battesimale.
3) Scoprire Pupaggi ed la Chiesa di San Sebastiano
Pupaggi, immerso in un’amena valle circondata da verdeggianti boschi di cerri, è un vero e proprio museo a cielo aperto. Al centro del borgo, spicca la Chiesa Romanica di San Sebastiano, edificata nel XIII secolo e caratterizzata da una facciata a capanna dominata da un alto campanile a torre. Le navate del santuario, con volta a sesto acuto, ospitano cicli pittorici disposti sia lungo le pareti che sulla superficie occupata dal soffitto. Nella navata di destra sono collocati gli affreschi realizzati tra il 1459 ed il 1504: “San Cristoforo” (ad opera di un allievo del Maestro di Eggi), “Crocifissione” (pittore umbro del Trecento), “Trinità” (affrescata nel XVI secolo) ed un evocativo “San Lorenzo”. Invece, nella parete sinistra, sono posizionati : i Santi Agata e Biagio, Annunciazione (di un seguace di Ottaviano Nelli), Santa Maria Maddalena del 1579 (probabilmente realizzato dal maestro Angelucci), Madonna in Trono della fine del XIV secolo e Madonna di Loreto dei primi del Cinquecento. Sulla volta: ciclo di affreschi, attribuiti a Jacopo Zampolini (1480 circa), tra il gusto gotico estremo e inclinazioni umanistiche rinascimentali: Padre Eterno, Evangelisti ed un fregio rinascimentale.
Chiesa di S.Sebastiano Soffitto dipinto.
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