I 10 percorsi geoturistici proposti “raccontano” la geologia, la natura ma anche la storia della Valnerina, conducendo il visitatore nei luoghi più magici posti lungo il corso del Nera sino raggiungere la meravigliosa cornice dei Monti Sibillini. Inoltre, gratuitamente, è possibile scaricabile un ebook capace di guidare il visitatore all’interno dei percorsi proposti visualizzando i geositi di maggiore rilevanza (per saperne di più clicca QUI).
1) La Valcasana
Partendo da Scheggino, perla della Valnerina, ed attraversando le gole del Graben (fossa tettonica) della Valcasana si giungerà a Caso, un antico castello dal quale è possibile osservare un’area pianeggiante di circa 12 ettari conosciuta con il nome di Pian delle Melette, antico lago di sbarramento creatosi a una di una grande frana distaccatasi dal Monte Civitella. Di particolare interesse storico – artistico a Caso è la Chiesa della Madonna delle Grazie, all’interno della quale sono custoditi importanti affreschi delle scuola pittoria spoletina. Il percorso riprende in direzione di Gavelli ed, attraversando le gole di Valcasana, raggiunge un’area più aperta caratterizzata da alcune rapide. Da qui si sale per la ripida via di Gavelli, è consigliata una sosta per visitare la Chiesa di San Michele Arcangelo. Si prosegue infine verso sud fino ad arrivare al Sito di Interesse Comunitario dei Piani di Gavelli.

2) La Cascata delle Marmore ed il Lago di Piediluco
L’itinerario ad anello parte dal parcheggio nei pressi del Belvedere Superiore della Cascata delle Marmore. Il percorso si sviluppa inizialmente sul ciglio della rupe di travertino delle Marmore consentendo di ammirare la Conca Ternana, la Valle del Nera e le Gole di Ferentillo. E’ possibile deviare il percorso principale per scendere a valle in direzione della sponda settentrionale del Lago di Piediluco. Questo, assieme a quelli più piccoli dell’area Reatina, è quanto rimane del Lacus Velinus, di origine alluvionale, formatosi a partire dal Quaternario. Procedendo in direzione Nord verso Casteldilago si arriva all’Eremo della Madonna dello Scoglio, un sito religioso edificato tra il XVI ed il XVIII secolo. Continuando a scendere verso valle in direzione di Collestatte Piano, sarà possibile tornare la Belvedere Superiore o accedere al Belvedere Inferiore tramite il sentiero numero 4 del Monte Pennarossa.

3) Eremi e faglie
Lungo la SP470, da Poggiodomo verso Borgo Cerreto, c’è la rotabile che porta alle gole dei calcari della Maiolica presso le quali si trova l’Eremo della Madonna della Stella con le sue splendide pitture parietali policrome. Tornando sulla SP470 (al km 23) si trova la Faglia di Rocchetta, una parete rocciosa striata lunga 40 metri ed alta 20, coincidente con un piano di faglia diretto. L’andamento delle strie sul piano inclinato evidenzia lo scivolamento obliquo del blocco di faglia, avvenuto durante la fase tettonica estensionale del Plestocene e tutt’ora in atto. Si ritiene che la faglia abbia riattivato una struttura del Giurassico, una scarpata che limitava un’area bacinale. I due siti sono anche collegati da un sentiero che attraversa il fiume Tissino (per chi volesse percorrere questo tratto, consigliamo di munirsi di stivali).

4) L’anello del Coscerno
Poggiodomo è situato nella valle del torrente Tissino: qui è doverosa una visita alla Chiesa di San Pietro ed a quella di San Carlo Borromeo. Partendo dal Centro Studi Geologici si segue un percorso ad anello attorno il Monte Coscerno, la cui sommità si presenta raddoppiata da 2 crinali. Tra le creste è presente un’area ribassata, profonda 30 metri, occupata a alcune doline a ciotola, con temporanei ristagni d’acqua. Questa articolata morfologia è legata ad una deformazione gravitativa profonda, un fenomeno di scivolamento de versante per gravità, che ruota e si sposta lentamente verso valle, coinvolgendo un volume roccioso di quasi 500 milioni di metri cubi.

5) Le Miniere di Monteleone di Spoleto
Il sentiero parte da Forca Capistrello, da cui inizia il percorso che conduce al sentiero CAI n°8 “Strada delle Ferriere”, che permette di attraversare il versante occidentale del monte Birbone fino a raggiungere la Miniera di Terargo, una delle ferriere più importanti dello Stato Pontificio. La miniera è scavata in un banco di calcareniti dei Calcari Diasprigni, a letto di un importante faglia che ha permesso la risalita di fluidi di origine più profonda. Le mineralizzazioni di ossidi di ferro e manganese sono ben visibili nelle fratture del sito e presentano il tipico colore nerastro dei giacimenti che presentano ossidazione di ferro. Durante il 1600 il ferro estratto in loco veniva trasportato sino al Ponte delle Ferriere, per poi essere forgiato.

6) Da Cascia a Roccaporena
L’itinerario parte da Cascia, borgo adagiato sul colle di Sant’Agostino e circondato da rilievi che scendono fino al fiume Corno. L’abitato è ricco di luoghi di interesse storico-culturale e religioso. A tale proposito, è doveroso menzionare il piccolo paese di Roccaporena, in cui nacque Santa Rita. Qui sono visibili due livelli sedimentari che testimoniano fasi di estrema scarsità o assenza di ossigeno che si ebbero negli oceani durante il Cretaceo. L’itinerario terminerà attraversando i luoghi connessi alla vita di Santa Rita: lo Scoglio, la Grotta, il Santuario, il Lazzaretto, la Chiesa di San Montano, la Casa Natale e Maritale.

7) L’oro di Polino
L’itinerario parte dal borgo, roccaforte dal fascino medioevale serrata tra il Monte Petano ed il Monte la Pelosa. Giunti alla piazza principale, si potrà ammirare l’antica porta del paese ed il torrione utilizzato come ufficio doganale. Tra i monumenti di rilievo segnaliamo inoltre la Fontana seicentesca e la Rocca. Nei locali di quest’ultima si trova il Museo dell’Appennino Umbro “Sottosopra”, che ricostruisce la storia geologica, la formazione delle grotte e gli aspetti naturalistici del territorio. Da Polino è possibile proseguire in direzione Nord verso Salto del Cieco lungo un sentiero di grande valenza naturalistica. Il percorso conduce prima alla “Cava d’oro”, la miniera da cui era estratto il prezioso materiale utilizzato per coniare le monete dello Stato Pontificio. Proseguendo verso Nord, si raggiunge il vecchio confine con il Regno Borbonico, dove è possibile osservare le pietre di confine e l’antica locanda della Dogana in parte restaurata ed inglobata all’interno di alcune costruzioni più recenti.

8) Le falesia di Ferentillo
Partendo da Ferentillo si prosegue in direzione Nord verso Gabbio. Dopo circa 800 metri è possibile effettuare una breve deviazione verso est per visitare la Rocca. Continuando in direzione Nord si arriva alla Cappella di San Rocco. Il sentiero conduce quindi a Gabbio, antico castello di pendio che domina la stretta valle del Fosso di Ancaiano. Proseguendo in direzione Loreno merita una visita la Chiesa di San Giovanni Evangelista, la quale custodisce importanti dipinti realizzati dallo Spagna. Percorrendo la forestale che collega Loreno con il Bosco della Forca è evidente il contatto stratigrafico tra la Scaglia Bianca e la Scaglia Rossa. Scendendo verso sud, in direzione Colleponte, si attraversa il fiume Nera percorrendo un sentiero corrispondente ad un tratto della Via Francigena. La strada attraversa un’area acquitrinosa di notevole valore naturalistico ed offre una splendida vista sulla Grotta della Penna e su in sistema di pieghe nei calcari della Scaglia.

9) I piani di Castelluccio
L’itinerario parte da Castelluccio di Norcia in corrispondenza di un largo piazzale asfaltato. Salendo sulla sommità del colle sul quale sorge il borgo, una volta chiamato “le pitture”, il percorso si sviluppa inizialmente sull’omonimo altipiano. E’ un itinerario panoramico dal quale si potrà osservare l’imponente sagoma del Monte Vettore ed il bacino di Castelluccio, esempio di depressione tettonica in parte modellata dell’azione carsica. Il percorso prevede l’attraversamento degli altopiani e la discesa nel Pian Grande, la visita dell’Inghiottitoio carsico e la risalita al borgo, passando dal Bosco Italia.

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