Il paesaggio prevalente in Valnerina è quello agrario, fatto di piccoli borghi e città, coltivazioni, strade rurali di collegamento, grandi filari di querce, pioppi e boschi cedui che si susseguono in un continuum ordinato. Come tale, questa terra può essere apprezzata in ogni momento dell’anno: le preferenze, per una stagione o per un’altra, sicuramente esistono ma sono perlopiù legate alla percezione individuale che ciascun turista ha dell’Umbria. Perchè scegliere i paesaggi della Valnerina? Perchè ognuno di noi , ora come non mai, ha assoluto bisogno di volare, di librarsi, oltre quel grigiore che sa di routing e che tenteremo di cancellare consigliandoti questa pennellate di colori.
1) Panorami d’altipiano
Le placide giornate d’inverno, bagnate dalla luce radente del sole, sono forse quelle che meglio consentono di legere la trama sottile con cui è intessuto il paesaggio della Valnerina: gli antichi sentieri, i campi coltivati nel passato ed ormai abbadondati, le geometrie policrome dei campi, il profilo tagliente dei monti in lontananza, i maestosi altipiani che la natura ha saputo rinconquistare. Ed ecco allora che, a caratterizzare la Valnerina, non è il verde intenso dell’estate , ma l’intera scala cromatica: l’inverno con i colori tenui e pastello, la primavera dalle tonalità vivaci e fresche, i colori caldi dell’estate ed i rossi intensi dell’autunno con l’esplosione cromatica dell’orniello, del carpino, del faggio, del pioppo, dell’acero e della roverella.

2) Scorci “dall’alto”
Ma qual’è il modo più efficace per apprezzare panorami di questo angolo di Umbria? E’ probabilmente il guardare il paesaggio da “lontano e dall’alto”, scegliendo un punto di osservazione favorevole e privilegiato, in genere una montagna. Le profonde e sinuose vallate del Corno, del Nera, del Tissino e del Vigi resterebbero ignote allo sguardo, se non si salisse sulle pendici di questi monti. Il paesaggio, qualunque esso sia, può essere compreso solo se osservato da lontano, in assenza di rumori, con lo sguardo rivolto all’orizzonte, lasciando correre l’immaginazione. Salire in vetta ad una montagna è un vero e proprio cammino di ascensione, una rilevazione. Dopo la discesa, nulla è più come prima.

3) Paesaggi a quattro zampe
I paesaggi della Valnerina, come tutti i paesaggi costruiti dell’uomo, non sono paesaggi immobili, disegnati una volta e per sempre. Da questi parti il paesaggio è stato via via arricchito da un patrimonio zootecnico unico nel panorama nazionale. In tempi di rovinosa perdita della biodiversità, campi, boschi e montagne sono tornati a vivere poichè ripopolati: ad abitarli sono gli animali da pascolo, come un tempo. Oggi queste valli non somigliano più ai paesaggi del “saltus”, ove domina l’incolto ed il selvaggio, ma hanno rinconquistato l’aspetto di un giardino curato, popolato da uomini ed animali domestici.

Riproduzione riservata ©