“Io fui quel che tu sei, tu sarai quel che io sono. Pensa Mortal che il tuo fine è questo e pensa pure che ciò sarà ben presto”. Così recita l’iscrizione che accoglie il visitatore all’ingresso del Museo delle Mummie. Macabra anticipazione della sorte umana o invito ad esplorare un luogo capace di custodire i segreti dell’esistenza? A questa domanda – ed a molte altre – risponderà Dina Filipponi, responsabile del Museo delle Mummie ed amica/lettrice del nostro blog.
Dina, cos’è il Museo delle Mummie?
Il Museo delle Mummie è un luogo dove è possibile osservare numerosi corpi mummificati in maniera del tutto naturale. Il processo di mummificazione dei cadaveri custoditi in loco è avvenuto grazie alla particolare composizione della terra utilizzata per la sepoltura. Si tratta di un terriccio particolarmente salino che ha fatto sì che i corpi subissero una massiccia e rapida disidratazione la quale, in combinazione con il microclima creatosi all’interno della cripta-museo, ha consentito ai defunti di conservare denti, unghie, barba e capelli nonché parte dei loro indumenti.

Come è nato questo Museo?
Quello che oggi è il Museo delle Mummie, altro non era che il cimitero di Ferentillo nel periodo che va, più o meno, dagli inizi del 1500 sino alla metà del XIX secolo. L’antica necropoli del borgo fu abbandonata in seguito all’editto napoleonico del 1804, il quale vietava la tumulazione dei defunti all’interno delle mura cittadine. In seguito, le autorità locali avviarono le operazioni di smantellamento della cripta. Fu così che, con sommo stupore, vennero alla luce dei corpi mummificati in modo sorprendente. Data la notevole quantità di resti umani, si decise di non trasferire i corpi dei defunti nel nuovo cimitero. Il fenomeno di mummificazione naturale iniziò ad attirare curiosi ed appassionati del settore e, col passare del tempo, questo luogo – abbandonando il suo status di cimitero – è divenuto un vero e proprio museo.

Perché il turista che sceglie l’Umbria e la Valnerina dovrebbe visitare il Museo delle Mummie?
Umbria, terra di Santi immersa nel verde. Chi viene in Valnerina, oltre a godere delle infinite bellezze del territorio, può concedersi importanti momenti di spiritualità e meditazione. Visitare il Museo delle Mummie offre uno spunto di riflessione sulla fugacità della vita umana, il cui passaggio sulla terra è un granello di sabbia se paragonato all’eternità.

Un aneddoto divertente sui visitatori e sulla sua esperienza da Responsabile del Museo?
Al Museo delle Mummie giungono anche molti bambini. Alcuni restano delusi <<perchè le mummie non sono avvolte nella carta igienica>>. Nonostante l’ambiente non susciti “particolare allegria”, non mancano di certo divertenti.

Quale è, a suo insindacabile giudizio, la mummia più rappresentativa del Museo? E perchè la considera tale?
Fermo restando che ogni corpo ha custodisce una storia da raccontare, ritengo la mummia della donna cinese essere la più rappresentativa del Museo. Quest’ultima, oltre ad essere ben conservata, testimonia l’importanza che Ferentillo ha avuto in passato. E’ evidente che da queste parti abbiano transitato personaggi provenienti da paesi lontani, perlopiù diretti a Roma.

Scelga tre aggettivi per descrivere il Museo delle Mummie
Particolare, affascinante, impressionante (aggettivi molto usati anche dai visitatori).
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