Da Cascia, in direzione di Leonessa e Monteleone di Spoleto, dopo il bivio per Ocosce, un tempo avamposto fortificato della rocca di Cascia di cui si conserva sul lato ovest del borgo una monumentale porta di accesso e resti di mura oggi inglobate nelle abitazioni , e per il Monte Meraviglia, luogo ideale per il trekking, la strada scende e, percorrendo la breve deviazione per Casale Castellano, si può godere della superba vista aerea del Sacro Scoglio di Roccaporena, lambito dalle acque del Corno che scorre impetuoso nella valle sottostante.

L’area in cui sorge Ocosce fu abitata fin dall`epoca preistorica e vide soprattutto fiorire la civiltà romana, come è attestato dai diversi resti archeologici riportati alla luce.
Dal borgo di Ocosce, in direzione di Monteleone di Spoleto, la strada scende al Ponte delle Ferriere, così chiamato dalle miniere di Monte Birbone che rifornivano l’opificio qui costruito nel 1630 da Papa Urbano VIII sfruttando, per il lavaggio del minerale, le copiese acque del Corno. Oltre il Ponte delle Ferriere, tra forre rocciose a strapiombo sul letto del fiume, la strada si dirige a Monteleone di Spoleto. Poco prima di salire al borgo, che conserva parte della vecchia cinta muraria sul cui perimetro è stata costruita la Chiesa di Santa Caterina, un bivio per i paesi di Trivio e Rescia conduce all’antica pieve longobarda di Santa Maria de Equo, il cui ingresso è riparato da un ampio ed arioso porticato ove il viaggiatore può riposare.

Il fiume Corno ed il fondovalle serpeggiano verso nord tra affioramenti rocciosi che incombono sui prati e sui campi arati o terminano direttamente sulle sponde del corso d’acqua, dando luogo in molti tratti a forme di un vero e proprio canyon.
Di fronte alla pieve, alto sulla piana solcata dal Corno e stretto nella cinta ferrigna delle mura, il borgo di Monteleone di Spoleto, castello di poggio realizato in età altomedioevale. Il castello, che si affaccia sulla valle, nel corso dei secoli ha avuto una notevole importanza economica, dovuta soprattutto alla presenza delle miniere di ferro, nonchè militare in quanto da sempre roccaforte avanzata verso l’Abruzzo ed il Regno di Napoli. La sua collocazione strategica ha consentito la continuità e lo sviluppo del borgo nel tempo, tutt’ora testiminiato dalla ricchezza del patrimonio edilizio, dall’importanza dei monumenti e dalla complessità urbanistica del centro costruito in due parti distinte: nella parte bassa sorge infatti il nucleo originario di epoca altomedievale, nella parte più passa il borgo realizzato tra il XV ed il XVII secolo.

Le antiche tradizioni rurali, il ricco calendario di eventi e manifestazioni, i percorsi a piedi, a cavallo ed in bicicletta, la genuinità dei prodotti della terra, specie del suo Farro D.O.P, sono la garanzia per trascorrere giornate serene a Monteleone di Spoleto.
Nell’Alto Medioevo, per la sua posizione strategia a controllo di importanti vie di cominicazione provenienti da Norcia, Spoleto, Leonessa, Salaria e Valle del Tronto, i duchi longobardi scelsero questa località come sede centro di un distretto, il gastaldato Equano. Sulle rovine della rocca di Brufa, era questo il nome dell’antico castello di Monteleone di Spoleto, eretta dal conte romano Attone nell’880, signore di Arrone che estendeva la sua giurisdizione sino al cuore più selvaggio della Valnerina, i nobili Tiberti ricostruirono la rocca di Mons Leonis. Attorno alla fortificazione si sviluppò il borgo, cinto nel ‘400 da un secondo circuito murario di cui sopravvivono notevoli tratti ed alcuni torri di difesa.

Porta Vecchia, dettaglio dell’antico castello di Monteleone di Spoleto.
Della primitiva rocca restano consistenti tratti di mura e l’imponente torre, in seguito munita d’orologio, con la porta d’entrata che immette nella piazzola fiancheggiata da un portico, dove sono espsote antiche misure per cereali. Dalla stessa si accede al magnifico portale che orna la trecentesca Chiesa francescana eretta sull’antica Chiesa benedettina di San Maria, successivamente intitolata a San Francesco.
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Da vedere:
Nei dintorni:
- Cascia, la Città di Santa Rita;
- Preci, il Paese dei Chirurghi;
- Norcia, la Città del Tartufo;
- Scheggino, il Diamante Nero della Valnerina;
- Santa Anatolia di Narco, la Valle del Drago;
- Vallo di Nera, il Borgo-Castello;
- Cerreto di Spoleto, il Paese dei Ciarlatani;
- Poggiodomo, la Terra del Cardinale;
- Monteleone di Spoleto, il Leone degli Appennini;
Itinerari suggeriti:
- Cascia, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo – Itinerari e luoghi dell`arte;
- Sant`Anatolia di Narco e Scheggino – Itinerari e luoghi dell`arte in Valnerina;
- Vallo di Nera e Cereto di Spoleto – itinerari e luoghi del l`arte in Valnerina;