1) L’Esaltazione della Gloria
Nell’abside d’ingresso della Basilica di Santa Rita è raffigurata l’Esaltazione della Croce: come axis mundi, il simbolo del Cristo s’innalza nel bronzeo catino del cielo fulvo di gloria. La divina vittima, ormai, è tornata alla luce che rifulge, allo zenit, oltre il turbinante splendore del cielo. Il legno della croce ha assorbito la porpora del sangue e della gloria. Al centro della rappresentazione s’affollano i personaggi frequentemente accomunati all’episodio biblico della Passione, come la Veronica col lino del Sacro Volto, assieme a volti noti della storia di Cascia: notabili, vessilliferi, suore agostiniane, orfanelle dell’Istituto Alveare e non meno l’autore dell’opera. Sullo sfondo, si susseguono palazzi ed edifici immersi nella calda luce del cielo, resi curvi alla prospettiva absidale ad esprimere l’abbraccio secolare della città raccolta intorno al mistero della Salvezza. In alto, ai lati della croce, in ginocchio sulle nuvole, angeli adoranti.
2) Rita riceve una spina della corona
La Passione e la Crocifissione furono temi costanti nella meditazione di Rita da Cascia, fin dalla sua fanciullezza. Intrapresa l’esperienza monastica, ella fece di Gesù il suo unico confidente: nella solitudine della cella, Rita trascorreva notti intere nella contemplazione del mistero della Passione. Durante una Settimana Santa, mentre era immersa nella preghiera, una spina si distaccò dalla corona del Cristo e le si infisse nella fronte aprendo una piaga destinata a restare aperta sino alla sua morte. A tale riguardo, presso il Santuario di Roccaporena, è conservata una tela estremamente suggestiva, la quale rappresenta con crudo realismo l’impatto dell’acuminato proiettile sulle fronte di Rita, l’inarcarsi all’indietro del corpo per la violenza prorompente del dolore.
3) Rita mostra la spina
La rappresentazione più celebre di Rita da Cascia, una delle più realistiche e certamente la più veritiera, fu dipinta dall’anonimo pittore della Cassa Solenne che custodì il corpo incorrotto della santa per quasi due secoli. Rita mostra la lunga spina della corona, sulla sua fronte rimane la piaga sanguinante, ad indicare il passaggio dalla sua tormentata vita terrena alla “vita jocunda” a fianco dello Sposo. Rita sorride ed il suo capo è circondato da un’aureola luminosa i cui raggi sono spine radianti. Il pittore non dovette immaginare il volto della santa: l’aveva dinanzi agli occhi, incorrotto, come sopito in un placito sonno.
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