La Cascata delle Marmore ed un romantico balcone sulla Valnerina
Situata nel cuore dell’Umbria, la Cascata delle Marmore nasconde in uno dei suoi angoli più suggestivi un vero e proprio nido d’amore, il cui nome richiama l’eco di dolci incontri fuggiaschi: stiamo parlando del “Balcone degli Innamorati”, un terrazzino scavato nella roccia in cui è custodito il fascino dell’amore. Romantica è la Cascata delle Marmore, perché romantica è la sua storia. La tradizione, che in questo angolo di Valnerina è molto più affascinante di una qualunque cena a lume di candela, racconta di un amore capace di superare i confini del tempo e dello spazio: all’alba dei tempi un pastore di nome Velino, intento a pascolare il gregge, si innamorò della ninfa Nera, scatenando l’ira di Giunone, contraria all’amore tra una semidea ed un terrestre. Fu cosi che la ninfa fu trasformata nel fiume Nera, che oggi da il nome al comprensorio turistico della Valnerina. Destino analogo spettò al pastorello Velino che, dilaniato dai tormenti interiori, morì gettandosi nelle acque del Nera e ricongiungendosi eternamente alla sua sposa.
Perché San Valentino è il protettore degli innamorati?
Non tutti sanno che San Valentino, protettore degli innamorati, nacque in Umbria, precisamente a Terni – di cui è patrono- nell’anno 176. Le fonti che riguardanti la vita ed le gesta del santo appaiono estremamente romanzate, tanto da non far riferimento in alcun modo ad episodi della sua gioventù. Ed allora, una domanda sorge quasi spontanea: perchè San Valentino è il santo protettore degli innamorati? Secondo la tradizione tipicamente anglosassone, gli uccelli sono soliti avviare la costruzione dei nidi in cui custodiranno le loro famiglie proprio il 14 febbraio, giorno di San Valentino il quale, per analogia, divenne protettore degli innamorati. Particolarmente suggestiva è una seconda ricostruzione, meno accreditata, la quale sostiene che San Valentino, stupito da una coppia di fanciulli che bisticciava veementemente, mise fine ai diverbi fra i due facendo volare su di essi una coppia di piccioni particolarmente affettuosi l’un l’altro: da questo episodio, verosimilmente , è nata l’espressione “tubare come due piccioncini”.
I “lupercalia” ed una basilica da scoprire
Nonostante il fascino della leggende che avvolgono San Valentino ed i luoghi in cui costui operò in vita, vi sono alcune verità storiche che vanno necessariamente tenute in considerazione. A tale proposito bisogna risalire al V secolo d.C quando l’imperatore Gelasio I decise di porre fine ai rituali pagani in onore di Luperco, dio della fertilità, sostituendolo con le celebrazione in onore di San Valentino, portatore dei valori intrinsechi nell’accezione cristiana del termine. A Terni, città che diede i natali al patrono degli innamorati e presso la quale ne sono conservate le reliquie, sorge in suo onore una monumentale basilica, edificata in corrispondenza di un’antica necropoli paleocristiana. Il sagrato del santuario fu inoltre la cornice di un episodio di grande importanza: stiamo parlando del primo incontro da il sovrano Liutprando e papa Zaccaria, correva l’anno 742. Il luogo dell’incontro non fu casuale: secondo la tradizione la presenza della salma di San Valentino aveva poteri taumaturgici.
Riproduzione riservata ©