La Valnerina ed il sentiero dei castelli
Il “balcone della Valnerina ternana”, così può essere definito Montefranco. Alcuni reperti e strutture rinvenute sul monte Moro, uno dei più suggestivi siti archeologici dell’area, testimoniano ancora oggi che questi luoghi d’altura furono sfruttati già dal IV secolo a.C. a scopo religioso e difensivo. Non a caso la funzione difensiva di Montefranco, già garantita dalla posizione “naturalmente fortificata”, raggiunse l’apice in epoca medievale con la costruzione delle mura perimetrali e di due torri i cui ruderi ancora oggi scrutano l’orizzonte.

Echi dal Medioevo, storia di un’antica rivalità nell’Umbria dei cavalieri
Fondato nel XIII secolo da esuli della dirimpettaia Arrone, con il nome di Castel Bufone, il paese mantiene ancora inalterata la struttura urbana ed architettonica di stampo medievale oggi rigenerata da molti interventi di ristrutturazione. Forse perché posto sullo spartiacque tra la Valnerina e la valle de torrente Tescino, dove passa la Flaminia, Montefranco fu un importante luogo di passaggio tra la Valnerina, Terni e quindi Roma. Questa sua posizione strategica venne confermata nel 1639 dalla decisione di papa Urbano VIII di far passare qui il tracciato della “strada delle ferriere” a servizio delle miniere di Monteleone di Spoleto. U

Un frate francescano alla corte del re
Forse fu grazie alla sua posizione lungo le antiche vie di comunicazione del tempo, che l’11 maggio 1444 transitò per Montefranco San Bernardino da Siena, in viaggio per l’Aquila dove trovò la morte pochi giorni più tardi. Una lapide collocata sulla porta spoletina ricorda la sue breve ma intensa permanenza entro le mura urbiche, mentre a Monzano sorge la chiesa eretta in suo ricordo. Una storia affascinante, gli splendidi panorami, i prodotti genuini e la suggestiva rievocazione in onore di San Bernardino fanno di Montefranco un luogo da vivere e da dove partire per scoprire “dall’alto” le ricchezze di coriandolo di Umbria.

Sulle tracce di San Bernardino da Siena
Nacque a Massa Marittima nel 1380 e a ventidue anni entrò nell’ordine francescano dei Frati Minori divenendo un fervente predicatore e missionario. Nel corso della sua vita si distinse per aver affrontato temi di grande modernità come la giustificazione della proprietà privata, l’avversione all’usura ed il valore dell’imprenditoria, ricavandosi un posto di rilievo nella storia del pensiero religioso ed economico del tempo. Durante il suo viaggio verso L’Aquila (dove morì il 20 Maggio del 1444), transitò presso Montefranco dove, narra la leggenda, operò alcuni miracoli come quello della fonte d’acqua purissima che fece sgorgare nel luogo dove sarebbe dovuto sorgere il convento a lui dedicato.

Spiritualità, storia e tradizione: una festa dal sapore di Appennino
La rievocazione storica di maggiore interesse è incentrata sul passaggio di San Bernardino avvenuto l’11 Maggio del 1444. Con esso viene ricordato il miracolo del pane e del vino e le atmosfere del tempo attraverso alcune scenografie a tema allestite nel centro storico in un clima di piacevole misticismo. Nelle strade del borgo sono riprodotte scene di vita del quattrocento con botteghe artigiane e personaggi tipici del periodo (saltimbanchi, mercanti, maghi e fattucchiere). Il gruppo degli sparatori in costume di Montefranco “Pietro Micca”, mantiene viva l’antica tradizione degli spari a salve durante la festa, mentre nelle taverne vengono serviti i piatti della tradizione locale. La rievocazione si conclude con la predica di San Bernardino presso Porta Franca.

Una chiesa da scoprire nel cuore della Valnerina
Al di sotto della strada che dalla Statale Valnerina sale a Montefranco, in località Monzano, sorge la chiesa di San Bernardino, edificata nel sito dove era localizzato un precedente edificio religioso. La struttura attuale è composta da una chiesa ed un oratorio. La facciata a capanna ha una muratura in conci di stile romanico che fanno risalire l’edificio ad un periodo precedente alla intitolazione al santo francescano passato in questi luoghi nel 1444: si tratta probabilmente di un rifacimento della precedente chiesa di San Primiano (databile tra il XII e il XIII secolo). Gli affreschi presenti databili tra XV e XVI secolo, tra i quali Madonna e santi, sono stati realizzati dopo che il complesso venne dedicato a San Bernardino. Adiacente alla chiesa è la struttura del convento dei frati minori.
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