Mille emozioni, un’unica cornice: l’Umbria
L’Umbria è la meta ideale per trascorrere le vacanze. Natura e parchi, città ricche di arte e cultura, sport all’aria aperta, insieme ad eventi di richiamo internazionale ed enogastronomia renderanno indimenticabile il vostro soggiorno. L’Umbria è la terra dell’equilibrio, capace di ricomporre in un affresco unitario mille sfaccettature e mille anime diverse. Fonde uomo e natura, spiritualità intensa ed orgoglio laico. Ogni luogo ha un’identità inconfondibile, frutto di millenni di civiltà che hanno lasciato densi strati di memorie e di capolavori senza tempo: Umbri, Etruschi, Sabini e Romani prima e le straordinarie stagioni del Medioevo e del Rinascimento poi.
Perchè l’Umbria è chiamata “Cuore Verde d’Italia”?
L’ingegno contadino ha cesellato pazientemente l’ambiente, bonificando, dissodando e piantando ulivi e vigneti che, oltre a dare vini ed oli pregiatissimi, sono diventati simbolo di questa terra. Punteggiate di borghi medioevali ed eremi secolari, le colline umbre costituiscono uno scenario incantevole. In Umbria basta percorrere pochi chilometri per scoprire una natura selvaggia fatta di faggete millenarie, grotte profonde e montagne popolate di antiche leggende. L’Umbria è poi ricchissima d’acqua: affiora in sorgenti e laghi montani, scorre nei fiumi scavando impressionanti gole di pietra, si allarga in paludi ed invasi artificiali che, qui magicamente, si trasformano in oasi naturalistiche.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dove la leggenda incontra l’Appennino più selvaggio
Istituito nel 1993, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini (71.437 ettari totali di cui 17.790 in territorio umbro) ricopre l’area montuosa dove, secondo la leggenda, si ergeva la grotta della Sibilla. E’ un territorio dal fascino arcano, impregnato di leggende ed impreziosito da borghi fortificati, torri, chiese ed abbazie incastonate nel verde. Qui nasce il Nera, che scava una delle valli più belle di tutti gli Appennini (la Valnerina) e qui si trovano le cime più alte della regione, fra cui domina il Vettore (2.476 m). Sul versante occidentale dell’Appennino si apre una spettacolare depressione carsica: i Piani di Castelluccio. La flora del Parco è particolarmente ricca e si compone di vasti boschi e 1.800 specie di fiori censite, tra le quali spiccano la stella alpina dell’Appennino e l’anemone alpino. Abbonda anche la fauna, che annovera animali rari quali l’istrice, il gatto selvatico e maestosi rapaci come l’aquila ed il gufo reale. Attraversato da numerosi sentieri, il Parco si presta in maniera eccellenza al trekking; stupendo l’itinerario del Grande Anello che si sviluppa per 120 km da percorrere in nove giorni lungo tutto il massiccio dei Sibillini. E’ possibile praticare anche numerose attività outdoor: sci, alpinismo, equitazione, mountain bike, deltaplano, parapendio ed arrampicate.
Il Parco di Colfiorito e le vestigia dell’antica città di Plestia
Il Parco di Colfiorito (istituito nel 1995 e con un’estensione di 338 ettari), non particolarmente distante da quello dei Sibillini, è un vasto altipiano carsico formato da 7 conche di laghi prosciugati, cinte di colline dai dolci profili. All’interno di questa estensione si trova la paluda omonima, un’area umida di rilevanza internazionale dove prolifera una ricca flora acquatica. E’ un luogo fantastico per gli amanti del birdwatching grazie alla straordinaria abbondanza di avifauna. Sulle alture intorno alla piana sorgevano anticamente i castellieri, insediamenti abitativi preistorici riconducibili alle popolazioni preromane che fortificarono, millenni or sono, l’area. Nel Parco di Colfiorito è compresa la cima del Monte Orve, che offre un panorama mozzafiato. Sempre nel Parco si trovano i resti della città romana di Plestia.
Dove lo sport incontra la natura, il Parco del Monte Cucco
Il Parco del Monte Cucco (nato nel 1995) è il paradiso degli sportivi. Si estende per 10.480 ettari intorno al rilievo montuoso da cui prende il nome, nella zone nord-est della regione. E’ caratterizzato da grandiosi fenomeni carsici: grotte sotterranee, valli profonde solcate da fiumi purissimi, fonti sorgive. Nelle viscere del massiccio si dipanano per decine di chilometri le Cave Sotterranee di Valdorbia, scavate dall’uomo, mentre la Grotta del Monte Cucco penetra in profondità per oltre 990 metri. In questa cornice naturale sorgono tre borghi dal fascino medioevale: Fossato di Vico, Sigillo e Costacciaro, che con la loro dotazione di mura e torrioni arriscono la vista. Il richiamo per gli escursionisti, che possano contare su una rete di 120 km, è irresistibile così come per gli appassionati di equitazione, mountain bike, parapendio e deltaplano, torrentismo e sci di fondo. Nella Grotta del Monte Cucco si pratica anche la speleologia, disciplina ampiamente documentata in un ex monastero di Costacciaro, sede del Centro Escursionistico Naturalistico Speleologico.
Il Parco del Monte Subasio, epicentro mistico dell’Umbria Sacra
Il Parco del Monte Subasio (istituito nel 1995) è il parco della spiritualità: nel suo territorio sorge Assisi. La città di Francesco e il Monte, il “Monte Assisio” per antonomasia, hanno allacciato nei secoli un rapporto strettissimo di dipendenza: Assisi ne usava la pietra rosa, i boschi ed i pascoli ridisegnando la fisionomia della natura stessa. La cima (1290 m) svetta sulla Valle Umbra e fa da cornice anche a Spello e Nocera Umbra. Prevalentemente piatta e solcata da doline, fenditoie e fosse carsiche, l’area è caratterizzata da ricca varietà di ambienti: i versanti del Subasio sono ricoperti da una fitta vegetazione, come la lecceta in cui è immerso l’Eremo delle Carceri, col suo impressionante strapiombo, le grotte degli eremiti ed il secolare leccio di San Francesco.
Da Todi ad Alviano, il Parco Fluviale del Tevere
Il Parco Fluviale del Tevere si snoda lungo 50 km di fiume, dal colle di Todi fino all’Oasi di Alviano passando attraverso la gola del Forello, le alture di Prodo e Titignano ed il lago artificiale di Corbara, che ha mutato il paesaggio senza però impoverirne il fascino. Le rive e tutto il territorio adiacente sono disseminati di ruderi e reperti dell’epoca degli antichi Umbri, per i quali il Tevere ha rappresentato un’arteria di comunicazione vitale. Nei punti più selvaggi, come ad esempio la gola del Forello, le sponde sono ricoperte di vegetazione rigogliosa e forniscono l’habitat alla poiana, al nibbio reale ed allo sparviero.
L’Oasi del WWF, Alviano e quello sbarramento che ha cambiato la storia della regione
Le acque del lago di Corbara pullulano di carpe, anguille e cavedani, che attirano uccelli lacustri e costituiscono il luogo ideale per i tanti appassionati di pesca sportiva. Lo sbarramento del Tevere nel 1963 ha prodotto, oltre la bacino di Corbara, una conseguenza inaspettata ma felice: 500 ettari di zona umida, paludi ed acquitrini che sono stati scelti come luogo ideale di riproduzione e di sosta da 150 uccelli acquatici e migratori: e’ l’Oasi di Alviano gestita dal WWF, che ha allestito due sentieri di visita attrezzati di capanni, passerelle e torri per gli amanti del birdwatching.
L’Umbria dei laghi, il Parco del Trasimeno
L’istituzione Parco del Trasimeno, che gravita nell’orbita dell’omonimo lago, è di fondamentale importanza per la salvaguardia e la tutela di un ecosistema delicatissimo, messo a dura prova specialmente dalla pressione del turismo balneare. Nello specchio d’acqua, divenuto simbolo della ricchezza lacustre della regione, emergono tre isole: la Polvese (adattata a parco scientifico), la Maggiore (abitata tutto l’anno) e la Minore. Oltre che per la fauna ittica, gioia della cucina locale, il Trasimeno è importante luogo di transito degli uccelli migratori tra cui l’airone e la garzetta. Molte sono le attività che acqua e terra permettono di praticare: vela ed altri sport d’acqua, pesca sportiva, trekking, cicloturismo ed equitazione.
Lo STINA ed una foresta di 700.000 anni fa
Nel lembo centro – occidentale della regione si trova il Parco STINA (Sistema Territoriale di Interesse Naturalistico ed Ambientale) del Monte Peglia – Selva di Meana istituito nel 1999 e gestito dalla Comunità Montana locale. La notevole varietà della flora conta più di mille specie, con perle rare come l’ipocisto rosso. Ci sono anche zone di interesse paleontologico: il giacimento preistorico del Monte Peglia, risalente a 700.000 anni fa ed i giacimento di Fabro e Ficulle, ricchi di fossili.
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Itinerari suggeriti:
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- Norcia – Il Pian Grande di Castelluccio;
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