Effettuare un’escursione in fuoristrada, rispetto all’equivalente su asfalto, richiede un piccolo grado di preparazione e di esperienza in più oltre al semplice saper andare in bicicletta. Si tratta infatti di dover affrontare dei tracciati il cui fondo no è regolare, ma qualche volta accidentato o con ostacoli di varia natura, come sassi, tronchi o radici. Anche la dimensione della strada stessa è variabile e passa dai larghi sterrati ai sentieri sassosi molto stretti, quelli che vengono definiti in gergo tecnico dei “single track”, stradine dove può passare una bicicletta alla volta.

La maggior parte dei percorsi per mountain bike si trovano all’interno del Parco Regionale del Fiume Nera e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ambienti ancora incontaminati che offrono interessanti spunti di carattere naturalistico e storico-culturale.
E’ dunque necessario disporre del mezzo adatto per affrontare questi percorsi. Rispetto alla bicicletta da strada, la mountain bike si differenzia per via delle ruote più piccole e con coperture più larghe ed artigliate. Questo tipo di gomme servonoproprio per mantenere una corretta trazione e tenuta di strada su terreni sconnessi. Le mtb classiche utilizzano il classico copertone con camera d’aria, mentre quelle più moderne usano il sistema tubeless, cioè senza camera d’aria, che offre un maggior comfort ed una maggiore sicurezza in caso di foratura. Rispetto alla bicicletta da strada, inoltre, la mountain bike dispone di un manubrio dritto e non curvato, che ospita anche le manopole, i comandi del cambio e quelli dei freni. Ed a proposito di quest’ultimi, i modelli di mountain bike comunemente in commercio possono presentare i classici freni con pattino o, nel caso dei modelli più moderni ed evoluti, un sistema frenante a disco, molto simile a quello delle moto.Una normale mountain bike, anche senza forcella ammortizzata, è perfetta per gli itinerari che si snodano nel cuore della Valnerina, dove peraltro non è necessario disporre di una preparazione atletica e tecnica particolare. Al contrario occorrerà utilizzare un mezzo più adeguato, in caso si vogliano affrontare percorsi più impegnativi. Chi va in bici salturiamente dovrà cercare di evitare gli itinerari troppo lunghi, e soprattutto quelli che propongono salite di un certo impegno, altrimenti rischia di trasofrmare una giornata dedicata al divertimento in una faticata che fa dimenticare i piaceri della pedalata.

Definita la più bella ciclovia d’Italia, durante la prima edizione di Cosmo bike show di Verona, la Assisi-Spoleto-Norcia è stata preferita alla Dolomiti-Venezia e alla Cycling riviera della Liguria, piazzatesi rispettivamente seconda e terza, un risultato inaspettato ma giustificato dagli spettacolari scenari ricchi di storia e cultura della nostra regione.
Anche se nei percorsi facili si può risolvere tutto con una semplice tenuta ginnica, maglia e calzoncini, sarebbe bene equipagiarsi almeno con un paio di pantaloncini da ciclista, con l’apposito fondello imbottito, per rendere più piacevole e comoda la pedalata. Non vanno dimenticati un paio di occhiali da sole per riparare gli occhi non solo dai raggi, ma anche dalla polvere e dagli insetti, ed ovviamente il casco. In commercio oggi se ne trovano di modelli molto leggeri ed areati a prezzi abbordabili. Se poi si ha intenzione di pedalare con continuità, vale la pena dotarsi di un equipaggiamento completo. Vale a dire maglia in tessuto traspirante e calzoncini, guantini per riparare le mani ed afferrare più saldamente il manubrio, e le scarpe da ciclista che possono essere utilizzate sia con il pedale classico con fermapiede, sia con i moderni pedali a sgancio rapido, diventati ormai lo standard per coloro che vanno in mountain bike con assiduità.

Per il ciclista, le montagne della Valnerina sono considerate una grande sfida ed un’attrazione irresistibile, soprattutto per la natura incontaminata e i numerosi sentieri riservati. E’ una valle di montagna di una bellezza aspra, sembra fatta apposta per gli amanti della Mountain Bike con oltre 300 km di sentieri, carrarecce e mulattiere nel Parco Fluviale del Nera. Da non perdere le strettissime gole di Visso, in cui il fiume si è profondamente scavato il letto nella roccia.
Poichè pedalare è un’attivita fisica impegnativa, bisognerà portare con se almeno una borraccia d’acqua per dissetarsi. Ma non bisogna nemmno dimenticare qualcosa da mangiare, soprattutto se si vuole rimanere in sella per diverse ore. Vanno benissimo frutta, dolci con marmellata o miele, o qualche barretta energetica. Per quanto concerne la bicicletta, non va dimenticato un kit per le piccole riparazioni, soprattutto le forature. Dunque una camera d’aria di riserva, una pompa e li accessori per rimuovere il copertone e, per chi usa il tubeless, il liquido sigillante. Di solito tutto viene contenuto in un’apposita borsetta sotto la sella, insieme a qualche utensile per intervenire sulla meccanica come un cacciavite o qualche chiave a brugola. Visto che poi si affrontano percorsi in campagna o nei boschi, è bene avere anche uno stick per le punture di insetti ed un impermeabile pe ripararsi in caso di pioggia. Senza dimenticare di portare qualche euro in caso di emergenza e i numeri utili della zona per qualsiasi evenienza.
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Da vedere in Valnerina:
- – Cascia, la Città di Santa Rita;
- – Preci, il Paese dei Chirurghi;
- – Norcia, la Città del Tartufo;
- – Scheggino, il Diamante Nero della Valnerina;
- – Santa Anatolia di Narco, la Valle del Drago;
- – Vallo di Nera, il Borgo-Castello;
- – Cerreto di Spoleto, il Paese dei Ciarlatani;
- – Poggiodomo, la Terra del Cardinale;
- – Monteleone di Spoleto, il Leone degli Appennini;