Cuore della città e della sua storia, è la monumentale Basilica dedicata al santo la quale rappresenta il perno spirituale ed analogico del borgo. Al centro della piazza, dirimpetto al santuario – dov’era la fontana medioevale, detta “del Leone” – s’erge l’austera figura del santo, opera di Francesco Prinzi (1880). L’iscrizione latina recita: “A Benedetto, fondatore e padre degli anacoreti d’Occidente. A colui che conservò le lettere, le arti e le scienze e propagò l’agricoltura. Norcia, sua madre.” E se è vero che senza la conoscenza del passato non si può avere una visione del futuro, scoprire insieme com’era la Basilica di San Benedetto – prima che le scosse di 4 anni fa la dilaniassero – oltre che un momento di riflessione, è un dovere etico che noi tutti siamo chiamati ad osservare.
LE IMMAGINI PROPOSTE DI SEGUITO SONO ANTECEDENTI AI TERREMOTI DEL 2016.
Un viaggio nell’arte
La chiesa di San Benedetto, elevata al rango di basilica nel 1966, venne costruita – alla fine del Trecento – su un primitivo oratorio originariamente dimora del Patrono d’Europa e della sorella Scolastica. Sopra il portale gotico a colonnine era collocata una bella statua raffigurante la Madonna col Bambino tra due angeli adoranti. Particolare menzione merita l’arioso rosone, attorniato dalle figure degli evangelisti. La pianta, invece, è a croce latina con navata unica e transetto.
San Benedetto ed il barbaro supplicante
Varcando il monumentale portone d’ingresso, l’attenzione del visitatore veniva richiamata dal crocifisso ligneo collocato nell’abside e risalente agli inizi del XVI secolo. Nel transetto di sinistra, era posizionata una grande tela dipinta da Filippo Napoletano, datata 1621, la quale raffigurava l’incontro tra Benedetto da Norcia e Totila, re dei Goti. Racconta Gregorio Magno che Totila tentò di ingannare il santo facendosi sostituire da un paggio vestito con abiti regali. Atterrito dalla chiaroveggenza del Patrono d’Europa, svelò umilmente la sua reale identità e Benedetto, rimproverandolo, gli predisse la data di morte. Nel transetto di destra, invece, una tela seicentesca raffigurava la Madonna col Bambino tra Sant’Eutizio e Santo Spes, fondatori del cenobitismo nursino, e Santa Scolastica con la bianca colomba ai suoi piedi.
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