Scoprendo le terre dell’Alto Nera
Castelsantangelo sorge nell’alta valle del fiume Neralungo il versante di monte Cornaccione al cospetto della piramide del monte Cardosa. Il borgo è posto alla foce delle tre valli: valle Infante, valle Rapegna, valle Corveto e lungo alcune antiche vie montane per Norcia (attraverso Castelluccio) e per la valle del Campiano (risalendo le pendici del monte Cardosa). Arrivando dalla strada che collega Visso a Castelluccio di Norcia, il castello si mostra con la sua forma triangolare con al vertice la torre di avvistamento da cuisi dipartono le mura entro le quali è compreso il centro storico. Queste furono le terre del feudo dell’alto Nera e poi della “Guaita Montanea” e qui è dove l’esercito di Visso sostenne la battaglia del pian Perduto contro Norcia, la potente città rivale di sempre.
Non solo natura…
La storia di questi luoghi ha lasciato impresse le tracce di un passato misterioso e affascinante che rivive nelle nell’atmosfera raccolta e nelle pietre delle chiese romaniche e dei borghi medievali. Qui dinastie di artisti locali hanno realizzato opere pittoriche di genuina bellezza e legni sapientemente intagliati secondo un sapere artistico tramandato di padre in figlio. Ma questo è anche il territorio dove dal ventre dei Monti Sibillini prende vita il fiume Nera, nei pressi di Vallinfante, per poi modellare il calcaree e la storia delle genti della Valnerina. Tutto il territorio comunale è compreso entro i confini del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che qui mostra alcuni dei suoi punti di maggiore interesse come l’area faunistica, alcuni degli scorci di maggiore suggestione che si aprono tra le vette del monte Cardosa, il pian Perduto, la dorsale del monte Bove ed il “baratro” di Passo Cattivo.
Dove nasce il Nera
Questa area è caratterizzata dalla presenza delle sorgenti del fiume Nera (che nasce nella valle Infante e accoglie le acque della valle di Rapegna nei pressi di Castelsantangelo), e dalla presenza di una porzione delle dorsale principale dei Monti Sibillini con alcune vette oltre i duemila metri di quota. Il paesaggio della zona occidentale presenta tratti alpestri con versanti scoscesi (monte Bove sud – passo Cattivo – monte Porche), pareti calcaree (pizzo Berro – cima Vallelunga – palazzo Borghese) e pascoli primari caratterizzati dalla presenza di specie vegetali rupestri tra le quali diverse specie di genziana, l’anemone alpino, la stella appenninica e alcune specie di sassifraga. Scegliere un weekend alla scoperta di Castelsantagelo e delle sorgenti del Nera significa scegliere natura, storia e secoli di bellezza.
Tra cervi e gatti selvatici
Nei versanti dei rilievi sotto i 1700 metri di quota si susseguono le fasce vegetazionali che dalla faggeta, attraverso le associazioni di aceri, cerri, carpini, ornielli, roverelle “sfumano” nella vegetazione ripariale dei corsi d’acqua nel fondovalle. Molto ricca è la fauna che, oltre alla specie tipiche dei Sibillini (Lupo, Aquila, gatto selvatico), ha nel cervo l’animale che caratterizza il territorio di Castelsantangelo: qui infatti nel periodo 2005 – 2006 è stato avviato un progetto per la reintroduzione di questi ungulati che oggi sono stabilmente presenti in alcune centinaia di capi entro i confini del Parco.
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