Carpentras, borgo provenzale fiorito tra ormeggi consunti dalla brezza del Mediterraneo, appartiene a quella geografia di luoghi e reminescenze in cui si specchiano nitide le vicende di una dama dai capelli raccolti in fortificazioni e casseri medioevali: Scheggino, Diamante Nero della Valnerina. Era il 1852 quando lo schegginese Costantino Urbani, tra i flebili echi del decadentismo europeo, attraccando nel borgo d’oltralpe avviava l’esportazione di tartufi freschi in Francia ed in Europa. Per oltre un secolo la famiglia Urbani, antesignana della tartuficoltura in Italia e nel Mondo, ha percorso le orme dell’illustre predecessore ponendo al centro dell’universo aziendale la figura del cavatore di tartufi, eroe romantico dal fascino intramontato che ascende a vette dai profili affilati, laddove germogliano le radici della Terra.

L’headquarter internazionale dell’azienda si trova presso gli stabilimenti della Urbani Tartufi, a Sant’Anatolia di Narco, in provincia di Perugia. Qui lavorano 150 dipendenti che utilizzano tecnologie innovative per la lavorazione e la conservazione del tartufo, tecnologie che ne esaltano le caratteristiche naturali e ne permettono nuove occasioni d’uso. Nella foto: dipendenti impegnate nel lavaggio del prezioso tubero, immagine di repertorio.
Da Paolo Urbani Senior, Cavaliere del Lavoro,a Carlo Urbani passando per Bruno e Paolo l’azienda di famiglia nel corso dei decenni ha svestito gli abiti della piccola impresa ed indossato la corona di industria dal profilo internazionale che, affacciandosi sulla West End Ave di New York, domina il mercato statunitense e mondiale. Da Los Angeles a Las Vegas passando per San Francisco e Chicago la Urbani Truffles, divisione internazionale dell’Urbani Tartufi e fiore all’occhiello dell’imprenditorialità made in Italy, ha saputo valorizzare l’immensa ricchezza del patrimonio gastronomico della Valnerina esportandone profumi e sapori in tutto il mondo ed elevando Scheggino a capitale del gusto ed al titolo di Diamante Nero della Valnerina.

Il 1 giugno 1996 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nomina Paolo Urbani Cavaliere del Lavoro, la più alta onorificenza che un imprenditore possa raggiungere. Particolarmente attivo in campo sociale il Cavaliere Urbani presiedeva la Fondazione Giulio Loreti, meritoria associazione che svolge attività di assistenza sanitaria gratuita riservate a soggetti in situazioni di disagio economico.
Nel cuore medioevale della verde Scheggino batte, simultaneamente con la natura che lo circonda, il Museo del Tartufo Urbani, progetto ideato da Olga Urbani in memoria del padre Paolo, a cui la famiglia affida il compito di custodire e valorizzare un prodotto che identifica inequivocabilmente un territorio dal sapore antico, elemento identitario che diventa antologia di generazioni di cani e cavatori. E’ un viaggio in frammenti di vita raccontati da fotogrammi ingialliti dal tempo ma non dalla memoria, quello che attende il visitatore varcando l’ingresso del Museo. Documenti contabili scritti rigorosamente a mano, lettere ricevute dagli Stati Uniti e testimonianze di personaggi illustri che nel corso degli anni hanno apprezzato il tartufo, primo fra tutti il Presidente Americano Ronald Reagan che ringraziò personalmente e Bruno e Paolo Urbani per 1,1 kg di tartufi, canalizzano l’attenzione e l’appetito del visitatore verso quello che è il figlio più nobile della tavola umbra, tracciando i contorni di quelle genealogie di cavatori che hanno consacrato la Valnerina nel pantheon del sapore e degli aromi.
Figlio della Terra e delle tenebre il fascino arcaico che avvolge il tartufo si perde nell’indecifrabile genesi da cui ha origine, principio primordiale che Plutarco, autore delle Naturalis Historia, riconduce all’azione combinata dell’acqua, del calore e dei fulmini. Aria, terra, fuoco ed acqua, radici immutabili ed eterno che in questo angolo di Umbria plasmano diamanti che riflettono arcobaleni dalla fragranza inconfondibile, fiori dai petali corvini sbocciati lungo l’argine del tempo.
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Itinerari suggeriti:
- Scheggino: da Scheggino a Santa Anatolia di Narco, il Museo della Canapa;
- Scheggino: il Sentiero di Pio IX;
- Scheggino: A piedi lungo la Valcasana;
- Scheggino – Cerreto Di Spoleto –Vallo di Nera – S.Anatolia di Narco: gli itinerari del Sacro in Valnerina;
Da vedere:
- Il Museo del Tartufo Urbani;
- La Chiesa di San Nicola;
- La Via del Ferro e della Transumanza;
- La Valle del Fiume Nera;
Nei dintorni:
- Santa Anatolia e l’Abbazia dei Santi Felice e Mauro;
- Cerreto di Spoleto ed il Museo del Ciarlatano;
- Vallo di Nera, il borgo-castello;
- Ferentillo, la Città delle Mummie;
- La Cascata delle Marmore;